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Le Maldive: curiosità e cultura, ...parole, gesti, tradizioni, ricette...un po' di tutto

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Mal di Maldive
view post Posted on 28/8/2007, 09:24




Mi permetto di aprire un topic sulle Maldive che parla di usi, custumi, curiosità e altre particolarità di questo popolo che sta a 10.000 km da noi.

Oggi parlerò di "I nomi delle case a Malè".

A Malè i numeri delle strade si usano raramente, quindi case ed edifici hanno quasi tutti un nome che permette di distinguerli, in genere scritto in un pittoresco inglese o nell' alfabeto Thaana locale. Alcuni maldiviani prediligono nomi rustici, come Crabtree (melo selvatico) o Oasis View (vista oasi) o G-Meadow dove G sta per Galolhu (il distretto dove si trova l'abitazione) e Meadow- prato. Ma ci sono anche le Sweet Rose, le Luxury Garden, o Carrot street (carota), o Sea Speed (velocità del mare) o Marine Dream, Blue Haven, Bright Blue (azzurro brillante), Sun Dance, Sun Front, Sunny Coast, e pure Plain Heat (intensa calura) e all'opposto Shady Side (lato all' ombra). Non mancano reminiscenze internazionali , Paris Villa, e River Nile, o nomi grotteschi come Frenzy (frenesia) e Mary Lightning (fulmine chiamato Mary), Ozone e Dawn Fresh (alba fresca). Una casa si chiama Aston Villa , in onore alla squadra di calcio inglese! :srs;:

Anche i negozi si pubblicizzano da soli : Fair Price (prezzo equo) e Goodwill (buona volontà) e Neat Store (negozio pulito!). Il primo avvocato di Malè ha chiamato la sua casa Premier Chambers, come se fosse l'edificio di ... un leader politico!

(fonte Lonely Planet)
 
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Andyman
view post Posted on 28/8/2007, 14:30




:app;: :app;: :app;: :app;: Bravissima la nostra "espertissima" :;bes;: :;bes;: :;bes;: :;bes;:

Senti un po' :;pns;: :;pns;: :;pns;: :;pns;: ....visto che oramai l'inglese lo conosco meglio dell'italiano :srs;: :srs;: :srs;: :srs;: :srs;: ....ma che c'entra Crabtree con Melo selvatico? :;pns;: :;pns;: :;pns;:

Crab non è Granchio :;pns;: :;pns;: :;pns;: :su:
 
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Mal di Maldive
view post Posted on 28/8/2007, 15:47




andy, ho verificato sul vocabolario: significa granchio ma anche mela selvatica e in americano sai cosa significa????

VECCHIO BRONTOLONE!!! (questa è tutta per te ah ah :rir: :;bes;: )

sto finendo di preparare il pezzo per domani, mi sento cosi' ...mentana!!! :rir:
 
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Mal di Maldive
view post Posted on 29/8/2007, 08:46




Buongiorno siori e siore, oggi parliamo di...

abbigliamento femminile

Le giovani maldiviane amano vestirsi casual con jeans e magliette, ma l'abito tradizionale ormai raro a Malè ma ancora usato nelle parate ufficiali e nelle isole dei pescatori in specialmodo dalle donne anziane si chiama Dhigu Hedhun, mentre l'abito da cerimonia, bellissimo con un ricamo che appoggia sulle spalle e gira intorno al collo e si impreziosisce di una laccio di filigrana d'oro si chiama Dhivehi Libaas.

Introdotti durante il governo di Amin Didi negli anni 50, sono i costumi nazionali, il tessuto per confezionarli si chiama "Pakistani " in gergo locale o "Shalvar Kameez". La bellezza di questo semplice due pezzi (è usata anche una sciarpa, ma non sempre) è che può essere fatto in varietà di colori e di tagli diversi, corto, medio e lungo e a volte ha applicata una tasca interna segreta per nascondere le mani.

tratto dal libro "Dhivehi Raajje di A. Neville

Nella foto allegata del 1950, donne con il Dhivehi Libaas.

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foto tratta dal sito maldivesculture.com

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foto tratta dal libro di Neville "Dhivehi Raajje - Portrait of Maldives"



 
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view post Posted on 29/8/2007, 08:50
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Maldive isole visitate: Maafushivaru, Thudufushi, Bathala, Maayafushi, Halaveli, Angaga, Madoogali, Eriyadu, Vilamendhoo

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bellissimi, anche se morirei dal caldo :;spr;: :;spr;: :;spr;: :;spr;:

nelle isole dei pescatori cmq le donne vestite in modo tradizionale sono sempre più frequenti, mentre a Male sempre meno :;be;:
 
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Mal di Maldive
view post Posted on 29/8/2007, 09:59




si è vero, comunque ci sono alcune "contestazioni" giovanili che dicono che sia un' imposizione di tipo arabo e quindi non la vedono come una cosa tradizionale ma imposta e acquisita da altre culture.

cmq sono molto belli, specialmente i Libaas che sono senza velo, e con i ricami.
 
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Andyman
view post Posted on 29/8/2007, 11:40




I Libaas sono davvero belli!

Certo che tutto questo poi si sccontra con una gioventù, soprattutto a Malè, oramai occidentalizzata.

Non è oramai una rarità leggere di scontri tra auto o, addirittura, corse tra auto nella peggiore tradizione occidentale :;spr;: :;spr;: :;spr;:
 
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Mal di Maldive
view post Posted on 30/8/2007, 14:25




per par condicio oggi si parla di

abbigliamento maschile

Per proteggere le gambe dal sole e dall' umidità, gli uomini indossano il sarong, detto MUNDU in dhivehi e LUNGI degli atolli del sud, che è un pareo in cotone leggero. Gli uomini li legano intorno alla vita con un sistema che è una reminiscenza della legatura con cui gli antichi romani indossavano i corti gonnellini sotto le armature. Il busto rimane scoperto, e non solo! Infatti a volte vengono legati cosi' alti da lasciare scoperte le natiche. :srs;:

(tratto da Dhon Hilaya & Ali Fulhu di A. Sadiq)

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foto tratta dal sito www.maldivescuture.com




 
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Andyman
view post Posted on 30/8/2007, 14:52




Sembra, quello della foto, il pareo che ha comprato Oceano l'anno scorso e che dicono sia quello delle cerimonie :;pns;: :;pns;: :;pns;:

Non mi funziona il link però :su: :su: :su:
 
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Mal di Maldive
view post Posted on 30/8/2007, 15:24




 
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Mal di Maldive
view post Posted on 4/9/2007, 09:08




oggi parliamo dei nomi...


Non vi è una gran varietà per quanto riguarda il nome dei maldiviani, e di solito si identificano fra di loro aggiungendo l'isola di nascita, e il nome dei loro parenti più vicini, nonni e genitori, il nome della casa della famiglia e la loro occupazione.

Aggiungere il cognome è stata un' innovazione di questo ultimo secolo, cosa che ha confuso non poco il popolo maldiviano. In Dhivehi "cognome" si dice Vanan, ovvero "soprannome". Come fanno i cinesi, il cognome viene posizionato prima del nome, come Deng Zhaoping, quindi leggimo Guifuku Don Kalo. Solo in alcune località degli atolli centrali viene cambiata la regola. Il nome tradizionale maldiviano si compone di due o tre componenti. Nell' esempio di Guifuku Don Kalo abbiamo prima il cognome, al secondo posto il vezzeggiativo o soprannome e al terzo posto il nome di nascita. Don in Dhivehi significa giusto, onesto. Possiamo trovare anche Kuda, che significa il piccolo.

Ma ecco la cosa interessante: spesso i bambini non vengono "nominati" fino all' età di 7-8 anni. Ciò è dovuto alla superstizione che crede che il non chiamarli con il loro nome li preservi dalla morte e dalle malattie. Molto spesso i bambini arrivano a scuola che non conoscono il loro nome, ma il vezzeggiativo o più soprannomi con cui vengono chiamati abitualmente, tipo Tutteedi, Lahuttu, Kudamaniku. Questo non permette al diavolo, o agli spiriti di chiamare i bambini con il loro nome, e quindi di "sottrarli" alla vita. Alcune volte si usano nomi di protezione come "Maraduru" (lontano da me la morte) o "Rakkalu" (proteggimi).
 
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Andyman
view post Posted on 4/9/2007, 09:26




Interessantissimo MdM!

Non conoscevo assolutamente questo aspetto su nomi e cognomi :tk: :tk: :tk: :tk:
 
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Tix@
view post Posted on 4/9/2007, 09:45




Io sapevo che era complicata questa faccenda dei nomi e cognomi alle Maldive! Grazie a ta, Clara, adesso ho più chiaro come funziona!!! :tk: :tk:
 
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Mal di Maldive
view post Posted on 5/9/2007, 09:30




oggi parliamo di Artigianato locale :ok:

Su molte isole, in passato, si confezionavano stuoie in fibra naturale. Adesso l'unica isola che le produce ancora, (si chiamano THUNDU KUNAA) è Gadhdhoo nell' atollo Gaaf Dhaal. Qualche decennio fa questa forma d'arte ha rischiato di scomparire, ma adesso sta riscuotendo un nuovo interesse. La storia di queste stuoie è lontana, si narra che alcune donne avessero avuto l'idea di ricopiare i disegni "celtici" e geometrici che erano intagliati nelle prue di imbarcazioni dei fenici e degli egiziani.

La tradizione vuole che ogni famiglia abbia il suo disegno, e l'arte si tramanda di madre in figlia, per questo motivi alcuni disegni sono andati perduti con la fine delle generazioni familiari. Dal 17 al 20 secolo erano considerati come moneta, e usate per pagare i tributi a Colombo, prima al governo portoghese, poi tedesco e infine agli inglesi. Al giorno d'oggi sono considerate patrimonio della cultura maldiviana. La realizzazione viene fatta su telai di legno, fermati al suolo con funi di fibra di cocco, mentre i fili della lavorazione sono colorati in modo naturale con miscele di curmuna, filo di ferro, latte di cocco e succo di palma con l'aggiunta di cortecce, radici e foglie. Sono costituiti dalla corteccia della pianta dell' Hibiscus, filati, colorati e messi ad asciugare.

Vengono lavorate a telaio alla rovescia, usando solo le mani e la memoria della lavoratrice, la stessa dovrà controllare spesso il lavoro dal dritto per evitare errori che sarebbero altrimenti visibili. L'ampiezza della stuoia e il tipo di trama viene deciso prima di iniziare il lavoro: le grandi stuoie di dim. 200cm x 75 cm possono arrivare ad avere fino a 20 motivi geometrici e vengono usate per i dondoli, le medie di dim. 155 cm x 55 sono usate come coperte, per la preghiera e per i bambini e possono avere da 5 a 7 motivi geometrici. Quelle piccole, destinate a stare sotto le bowls per l' incenso, vengono date per il mercato turistico. Misurano 100cm x 45cm, e non sono facilmente reperibili fuori dall 'isola.
Anche nei negozi di Male non si trovano con facilità, sono pero' mostrate con orgoglio a dicembre di ogni anno alla fiera nazionale dell'artigiano locale che si svolge nella capitale.

Non essendoci cuciture, ne tagli, ed essendo lunga la realizzazione (circa 2 mesi per la più piccola) il prezzo non è molto economico, ma sono molto belle e robuste e ultimamente in qualche resort si possono vedere, appese nelle hall delle reception.


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foto tratta da A portrait of Maldives di A. Neville

 
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*nikita
view post Posted on 5/9/2007, 10:21




Devono essere bellissime
 
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