Marocco

La #cartadisbarco è quella che vedete in foto: sono richiesti una serie di dati personali per i quali siete autonomi.
Il numero del volo lo ricavate dalla Boarding Pass.

Alla voce ADRESSE AU MAROC dovete indicare la prima città in cui pernottarete e l'indirizzo dell'Hotel / Appartamento / Famiglia in cui alloggerete.
E' importante, perché senza questa indicazione, la polizia di frontiera vi accompagna in un box per farvi prenotare un Hotel.

La #cartadisbarco viene presentata insieme al Passaporto e trattenuta dalla Polizia. Sul Passaporto viene inserito un numero identificativo che verrà riutilizzato ogni volta che rientrerete nel Paese con lo stesso Passaporto.

Il documento viene di norma distribuito in volo; nel caso gli assistenti di volo dovessero dimenticarsene, le troverete in Aeroporto prima del controllo passaporti.
Ricordatevi di portare la penna

Visto che l'adm non si decide a inserire il parto per allora posto qui in questa sezione il mio prossimo viaggetto.

n onda domenica 15 novembre 2009 alle 15.05

Due seducenti viaggi si scontrano nella gara di reportage del pubblico dei viaggiatori: le calde atmosfere del Marocco contro le infinite e romantiche distese del Canada.

E' di cinque morti il bilancio degli scontri di ieri ad Al Hoceima, nel nord del Marocco. I cadaveri carbonizzati sono stati ritrovati all'interno di una banca che era stata data alle fiamme. Nel corso degli scontri di ieri nella citta' e in quelle di Marrakech e Larache, ha aggiunto il ministro, ci sono stati 128 feriti, 115 dei quali agenti di polizia. In manette sono finite 120 persone. Il ministro dell'Interno Taib Cherkaoui, ha attribuito i disordini a dei 'provocatori'.

Dans la Déclaration de “valeur universelle exceptionnelle” concernant le site de Rabat, le Comité mondial relève que Rabat offre à voir un héritage partagé entre plusieurs grandes cultures de l'histoire humaine: islamique, hispano-maghrébine et européenne. Elle se singularise par la jonction entre architecture patrimoniale et architecture moderne. Le Conseil International des Monuments et des Sites (ICOMOS) souligne ainsi que Rabat satisfait les conditions d'“intégrité” et d'“authenticité” justifiant l'attribution de la “valeur universelle exceptionnelle”.

A 61 km a nord di Agadir, dopo essersi inerpicati sulle montagne, una valle dai paesaggi vari e dai colori contrastanti vi invita alla scoperta. Questo luogo di coltivazioni a terrazza e di pianori ondulati coperti di arganie, palme, mandorli, ginepri e ulivi, è la valle del Paradiso. E’ qui che si scorgono le case bianche della cittadina di Imouzzer, che domina un palmeto circondato da mandorli, ulivi e arganie. Questo albero cresce solo in questa parte del Marocco. L’ottimo olio che si ottiene dalle sue noci è utilizzato in cucina e nell’industria cosmetica. I dintorni di Imouzzer offrono l’occasione per godersi una pausa al fresco, sia che si tratti delle piscine naturali della gola di Asif Tamraght o delle cascate dell’uadi Tinkert (la cui acqua scorre solo in inverno). Altra produzione di questa ricca terra è il miele, per il quale si tiene una festa ogni anno nel mese di agosto. La regione, e in particolare Izourki Oufella, ne produce diverse raffinatissime varietà a base di timo, fiori d’arancio e anche cactus, apprezzate in tutto il Marocco

Le guide turistiche la menzionano appena, gli automobilisti pressati ci passano attorno senza entrarvi, i bambini la disertano: Azemmour conta poco nella geografia marocchina. Una tale mancanza davanti ad una vecchia signora è rivoltante. Lo sguardo fisso sulle acque irradiate del Oum Errabi, dove si specchiano le antiche glorie e si ruminano amarezze. Azemmour non ha vissuto per questa infamia. Poi si consola e si dice da sola che è sopravvisuta alla sue sorelle in eterno splendore, sorelle come Tit, Lixus, Chellah e Medhia. Dopo che queste città sono sprofondate nelle sabbie mobili della Storia lei tiene ancora, malgrado le ferite inflitte dal tempo. Dall’alto della sua immemorabile nobiltà guarda El Jadida e Casablanca che, insolentemente, mostrano i loro segni esteriori di ricchezza. Azemmour si ostina, con tenacia, a non voler dimostrare i suoi anni. I Fenici la coprirono di elogi chiamandola Azama. I Cartaginesi vi gettarono l’ancora, conquistati dalle sue ricchezze. I Romani se ne impadronirono e svilupparono la pesca alla trota salmonata, che si riproduceva nell’estuario dell’Oum Errabi.