Martina75 |
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| CITAZIONE L’ISOLA TERN FA PARTE DELL’ARCIPELAGO DELLE HAWAII Atollo potrebbe diventare il primo sito «contaminato» dalla plastica Agenzia ambientale Usa studierà i pericoli di tossicità racchiusi nei frammenti di plastica negli oceani
http://www.corriere.it/ambiente/13_novembr...92dd09bca.shtmlCITAZIONE È una piccola isola remota nell’arcipelago delle Hawaii, ricca di biodiversità ma anche di spazzatura di plastica: adesso potrebbe diventare il primo «sito contaminato» protetto dalla legge federale statunitense sui rifiuti pericolosi, dove il «rifiuto pericoloso» è proprio la plastica. L’isola Tern è un atollo di dieci ettari delle French Frigate Shoals (Banchi di sabbia della fregata francese, così chiamati dal Settecento in ricordo delle navi dell’esploratore francese de la Pérouse) a circa 900 chilometri a nord-ovest di Honolulu. CITAZIONE Rifugio nazionale della fauna selvatica delle Hawaii. Ospita una delle più importanti colonie al mondo di volatili tropicali, che vengono sempre più decimati dalle montagne di plastica che s’impigliano ai suoi margini. La rete di coralli e atolli delle Hawaii settentrionali fa infatti da «effetto-pettine» rispetto ai rifiuti flottanti nell’oceano, che convogliano in massa verso l’isola di plastica del Pacifico (Pacific Garbage Patch) - l’enorme discarica galleggiante dalle dimensioni di difficile stima (a seconda della concentrazione di plastica tenuta in considerazione). Da tempo Tern è diventata un magnete per la plastica. Mentre altri tipi di rifiuti affondano o si biodegradano, i frammenti di plastica – che viene ridotta a pezzettini dai raggi solari e dal moto ondoso – sono scambiati per cibo dagli animali e vengono ritrovati negli stomaci degli uccelli morti. I pezzi più grandi, come i sacchetti, sono un grave pericolo per foche, delfini e tartarughe. CITAZIONE INVESTIGAZIONE FEDERALE - L’Epa, l’Agenzia federale statunitense per la protezione dell’ambiente, ha svelato la scorsa settimana che inizierà le indagini sull’isola. Si tratta di una «valutazione preliminare», prima tappa nel processo d’inclusione del sito nella lista «Superfund», la legge federale che identifica e obbliga alla pulizia prioritaria dei siti contaminati da rifiuti pericolosi, così come da «inquinanti o contaminanti» definiti a più ampio raggio, che possono nuocere alle persone o agli ecosistemi locali. La legge del 1980 conferisce anche l’autorità alle agenzie federali che si occupano di risorse naturali, Stati e tribù native di riscuotere i danni derivanti dalla contaminazione. Se Tern venisse inclusa nella lista, sarebbe una mossa rivoluzionaria proprio in virtù del fatto che la «sostanza pericolosa» principale del sito è la plastica: si tratterebbe del primo caso negli Usa. L’isola non è nuova al disinquinamento: durante la seconda guerra mondiale c’era una struttura militare e alla fine venne ripulita da amianto e liquami. CITAZIONE FRAMMENTI TOSSICI - La decisione dell’Epa è stata assunta sulla scia di una petizione fatta un anno fa dal Centro per la diversità biologica, che ha richiesto all’agenzia federale di studiare l’inquinamento da plastica nelle acque delle Hawaii nordoccidentali, inclusa una porzione dell’isola di plastica del Pacifico sotto la giurisdizione statunitense. L’Epa non ha dato il via all’ispezione dell’intera area, ma ha detto «sì» per Tern. L’agenzia si concentrerà sui pericoli di tossicità posti dai rifiuti di plastica nei confronti degli animali selvatici che vi abitano. A risvegliare il suo interesse sono stati in particolare gli alti livelli di policlorobifenili (Pcb) riscontrati nelle foche monache. Si tratta di composti organici la cui tossicità persistente si avvicina in alcuni casi a quella della diossina. Negli Stati Uniti la loro produzione è stata bandita nel 1979, ma l’Epa sospetta che stiano entrando nella catena alimentare attraverso i frammenti di plastica, oltre a essere probabilmente contenuti nei dispositivi elettrici sotterrati in una discarica dell’isola, esposti da una violenta tempesta l’anno passato. La strada verso la classificazione del sito nelle liste Superfund è ancora molto lunga, in ogni caso questo primo studio ambientale dell’Epa, che si concluderà nel 2014, potrebbe esserne il primo passo.
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