Domaine de Lokobe *** Bungalows Lodge - CHIUSO

Magnifico, si arriva in barca costeggiando per 20 minuti la foresta primaria.... La calma assoluta perchè isolati; la coppia di proprietari è affascinante, accogliente e calorosa, la cucina esce dall’ordinario e mette in risalto i prodotti locali; di lusso, pur mantenendo l'autenticità .... .giardino fiorito anche in inverno, iper curato ... molto pulito ... Complimenti per questo progetto completato, nonostante le preoccupazioni politiche che negli ultimi anni hanno dovuto affrontare i proprietari ... I bambini sono adorati ..

Un’isola nell’isola… Sì in realtà il Domaine de Lokobè (si pronuncia con l’accento sulla e) è su di una penisola all’estremità sud-est di Nosy Be, ma è raggiungibile solo in barca, in circa mezz’ora di navigazione dal porto di Hell Ville; in mezzo c’è la foresta, Riserva Integrale, di Lokobè. L’albergo è già stato ottimamente descritto nelle più recenti recensioni: 24 bungalows completamente in legno, stile capanna, arredati molto bene e spaziosi; manca l’aria condizionata ma non se ne sente la mancanza, oltre tutto da mezzanotte alle 7 manca la corrente, il generatore viene spento. Rimangono solo il buio più assoluto della notte africana, con un cielo stellato al quale non siamo più abituati da decenni, ed i suoni degli animali che ti accompagnano, ma solo se non sei reduce da una delle tante escursioni che ti propone l’hotel, nel qual caso la stanchezza mescolata alla soddisfazione per le esperienze fatte ti sprofonda nel sonno. La cucina è veramente ottima, con piatti italiani arricchiti da un tocco malgascio: ma attenti alla salsa di Pili-Pili è tipo peperoncino ma molto, molto, ma molto più potente, ad effetto ritardato, stile Fantozzi. Il pesce, freschissimo, cucinato alla griglia ed insaporito con spezie è sempre presente e veramente ottimo; anche la carne di zebù, dopo un’iniziale diffidenza, si rivela molto gustosa, stile carne argentina; ma il pezzo forte è la frutta: ananas, banane, papaia, ma soprattutto piccoli manghi dolcissimi. La piscina, non molto grande, ha l’acqua così calda che, alla sera, al rientro dalle escursioni, diventa il “salotto” per la conversazione, accompagnata da una tazza di “molto buonissima” citronella del dolcissimo Silvano, cameriere malgascio molto motivato nell’imparare l’italiano. Tutto lo staff italiano, Gianni, Vanessa, Simone, Antonio, e Gualtiero il Direttore, ma soprattutto la splendida Laura di Un Altro Sole ti coccolano per tutto il soggiorno.
Che dire di Nosy Be che non sia già stato scritto: è veramente l’isola del profumo (di Ylang-Ylang, la base di molti profumi) che ti avvolge appena lasci l’aeroporto ed attraversi le piantagioni, ma anche l’isola dei lemuri, dei camaleonti, dei gechi, delle testuggini marine. Memorabile lo scintillio del plancton luminescente al rientro serale in barca da una gita, nella notte senza luna. Ma è soprattutto la sua gente, di colore ma con tratti somatici asiatici (tanti hanno gli occhi a mandorla), dal carattere mite e mai invadente, con i villaggi fatti di capanne di legno con tetti di palma, povere ma dignitose, gli oggetti di artigianato di buona fattura, le splendide tovaglie stese al sole di Nosy Komba. In ogni escursione che farete apprezzerete qualcosa di particolare: a Nosy Tanikely i fondali, a Nosy Iranja la lunga striscia di sabbia bianca, con la luce accecante ed il villaggio di pescatori che ti dà veramente il senso del vivere isolato, a Nosy Komba i lemuri addomesticati e l’artigianato, nel tour dell’isola, in pulmino, gli animali di Lemurelandia, il mercato di Hell Ville, l’albero sacro (le donne devono indossare una specie di sari e sembra di entrare in un tempio induista), il lago sacro, i laghi popolati di coccodrilli, il tramonto dal Mont Passot. Insomma, sette giorni stanno proprio stretti, non si riesce a vedere ed a fare tutto ciò che si vorrebbe, ma tanto meglio, vuol dire che ci ritorneremo!
Alcuni avvisi utili: il pacchetto escursioni (meglio il completo, non vi pentirete) da acquistare in albergo, anche perché non ci sono beach boys e poi è conveniente, pagatelo con carta di credito, si risparmia il 15% sul cambio; nelle escursioni c’è l’onnipresente granchio delle mangrovie in salsa malgascia, non proprio il massimo; in aeroporto ci sono, all’esterno un paio di negozi di souvenir carini e più convenienti del resto dell’isola; all’interno invece tutti gli addetti vi chiedono mance in ogni fase dell’imbarco per il ritorno, non cedete… o mollate al massimo 1-2 euro