| C'è una cartella di formaggi? Nel caso gentilmente spostatela: il bruss, se l'annusi, ti passa la voglia di farlo, il pasto.
Dunque, dicono che le disgrazie non vengono mai sole, grazie a Dio, io son solo di passaggio in questa terra quindi non mandatemi altri accidenti, dopo la ricetta della bagna caoda)
Continuo con le ricette improvabili?
I piemontesi son gente tosta, fanno anche un altra cosettina tipica che si chiama Bruss, come il mio adorato Willis
Quando in casa vi avanza il formaggio, qualsiasi cosa, anche il gorgonzola... fate, come consiglia il Cavalier Vittorio di Sant'albino (probabilmente divenne albino dopo che qualcuno gli alitò addosso la bagnacauda) nel suo libro "Grande dizionario piemontese-italiano" . Lui lo definisce un "cacio fortissimo", in realtà è la risposta piemontese all'antimateria. Come si fa? Si prenda un fojot non occupato da bagnacauda in ebollizione e tutti gli avanzi di formaggio, li si mescoli con clairdelune (grappa fatta in casa, tipo filuferru) e burro di malga fino ad ottenere una crema morbida. La mescolanza si fa periodicamente, quando viene la vicina a lamentarsi del marito che l'ammazza di botte, per avere una scusa per potersi attaccare al collo della bottiglia della grappa. Per ottenere un buon brus, esiste anche anche un rito magico: un certo numero di giri a destra e a sinistra (che volevate gli effetti speciali? aspettate di assaggiarlo, almeno). Quelli con lo stomaco delicato, lo fanno con le robiole e il vino bianco, gli altri hanno tanta pazienza da aspettare che il bruss si popoli di vermetti bianchi che vanno inseguiti con la mollica di pane e mangiati. E siccome sa di stregoneria (il rito, non il bruss), si dice che il nome derivi dalla traduzione piemontese di "bruciare." Forse perchè a molti vien voglia di bruciare la cuoca, dopo averlo assaggiato. Diceva il mio primo marito, buonanima (grande estimatore di bruss violentemente profumato col peperoncino di Soverato) : "Mac l'amor a l'é pi fòrt che 'l bros", soltanto l'amore è più forte del Bruss.
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