A dire il vero, questo mio intervento non può essere definito una recensione. Possiamo classificarlo come una serie di 'osservazioni', anche piuttosto personali ed emotive. Il dato di fatto di aver soggiornato solo 3 notti al Four Seasons Landaa Giraavaru non permette alla mia coscienza di esprimere un giudizio complessivo sulla struttura alberghiera (rispetto troppo il lavoro in questo campo per azzardarmi in una classica recensione) ma apre lo stesso la possibilità di condividere la mia esperienza e le mie impressioni con voi.
Il Four Seasons mi ha tolto il fiato pochi passi dopo l'esserci 'spiaggiata', quei pochi passi che coprono la distanza dall'arrival jetty (anche molto scenografico) all'imbocco del viale che conduce alla réception. Un viale imponente, maestoso e bordato da altissime palme (e sono pure simmetriche!!). In ricezione ho rischiato di svenire: la perfezione di un gusto estetico che incontra il mio in tutto e per tutto! Un insieme di colori e decorazioni che ovunque posavo gli occhi mi riempivano di un senso di armonia fin nell'ultimo dettaglio. Sono consapevole che non tutti abbiamo gli stessi gusti ma di sicuro chi ha realizzato questo ambiente ha centrato il mio in pieno, senza sbagliare una virgola!
Welcome drink: fesh 'kurumba' (io adoro la semplicità e maldivianità di questa bevanda) servito nel più stilistico dei modi su questo pianeta, con un ramo di orchidea come decorazione.
Questa armonia di stile e colori è il filo conduttore di tutte le cosiddette 'aree comuni'. Tutte sono caratterizzate da un colore, con toni e sfumature, che le distingue e le mette in risalto. Io già stavo avendo una crisi di inadeguatezza ogni volta che puntavo il mirino della mia macchina fotografica e tra me e me, sconsolata, mi dicevo: "Con le tue scarse conoscenze in materia di fotografia, dimenticati di riuscire a fissare tutta questa bellezza e armonia!" Quanto avrei voluto un paio di miei amici fotografi accanto a me in quel momento!
Il colpo di grazia mi è arrivato al Blu: il complesso ristorativo che si affaccia sulla fantasica lingua di sabbia dell'isola.
Una stuttura tutta aperta sull'immensità dell'oceano, senza alcun confine di colore tra interno ed esterno, come se tutto quello che l'uomo ha creato fosse unito con tutto quello che Madre Natura ha creato e la leggera brezza fosse il solo legame, impercettibile ma indissolubile, che tutto lega.
Qui la mia macchina fotografica ha cercato di farmi apparire sullo schermo: "Paola, basta!! Perchè mi stai usando da 'schifo' e mai ce la farai, rinuncia!!". Ma io non ascoltavo, ero come rapita. Il risultato è stato un numero di scatti doppi, tripli e quadrupli impressionante.. di cui se se ne salvano 4 in tutto è dir tanto!
La cosa strana è che al confronto di tanta armonia in giro per l'isola, il mio alloggio mi deludeva. Intendiamoci, da qui a dire che fosse 'brutto' ce ne passa! Le ville su terra del Four Seasons sono bellissime, davvero confortevoli e spaziose, non manca nulla al confort e alle amenities.. Ma io nn ci ritrovavo la stessa perfezione nella scelta dei colori delle aree comuni.. Lo sò che posso passare per 'stramba', ma i miei occhi non riuscivano a smettere di notare le dissonanze. Ad esempio: adoravo il colore della porta in legno che separa la doccia esterna dal giardino privato, ma osservandola dalla spiaggia non trovavo la corrispondenza del colore nel resto della mia villa.
Veniamo ora a pochi punti meno legati all mia 'emotività' e gusti personali e più alla gestione del resort:
- Il fatto che i miei occhi fossero più concentrati sul mirino della mia macchina fotografica, che a dove io mettessi i piedi ha sortito una rovinosa caduta e lo slogamento della mia caviglia destra. Ringrazio ancora oggi per come il resort ha impeccabilmente gestito il mio incidente, pemettendomi di proseguire il mio soggiorno alle Maldive senza gravi disagi. Il medico indiano mi ha,premurosamente, fornito di una speciale calza di compressione e dato tutte le istruzioni necessarie per un veloce ristabilimento.
- a livello ristorativo, ringrazio tutto il personale di sala e quello di cucina del Café Landaa, in particolare il capo cucina di turno (che sò avrà di sicuro imprecato alla vista della mia comanda, lavoro da troppo tempo in questo campo per non intuirne la reazione) ma, vuoi il piede 'fuori uso' e vuoi le mie 'voglie' , l'ignorare le prelibatezze del Menu à la Carte e ordinare a getto, di stomaco, quello che la mia anima chiedeva e ottenerlo, mi ha fatto molto bene quella sera.
- una semi-critica và alla gestione della ns riservazione a livello 'special request', ma non avendone seguito io personalmente l'iter dalla A alla Z, non saprei nemmeno dire dove esattamente l'intoppo si è verificato. Io sò solo di aver udito chiaro e tondo al check-in che la ns camera era twin-bedded come richiesto e che alla vista del kingbed, per di più con 'single garniture', sono rimasta un pò disorientata.. comunque una veloce chiamata all'house-keeping ha risolto il problema e con una 'double garniture' il riposo notturno è stato assicurato.
- il nostro check-out timing era anche alquanto irrealistico, cosa che a me poco influiva, perchè non sono abituata a far colazione al mattino,posso saltarla, ma ha messo in crisi la mia compagna che con soli 15 minuti per nutrirsi al Landaa Café, ha deciso di ordinare 'in villa'.
- il tempo a disposizione è stato tiranno e il mio piede 'fuori uso' deleterio! Ma nonostante questi due fattori, solo per il fatto di averli rimirati dai pontili, ad occhio nudo, posso affermare che i giardini di corallo del Four Seasons at Landaa sono spettacolari e numerosissimi!! Mi auguro di cuore di poter un giorno praticarvi la mia passione: lo snorkeling. Al Marine Discovery Center faccio in anticipo, sicura di non sbagliare, tutti i miei complimenti per quanto realizzato. Grazie di cuore.
- un elegio particolare và alla Airport Representative del Four Seasons e anche alla piccola Arrival Lounge all'aereoporto, così come alla Waiting Lounge al terminal idro, che già trasmette i colori e l'armonia del resort.
Ovviamente devo ritornare.. per approfindire
Ha soggiornato in Marzo 2013, nella stanza: # 109