Andyman |
|
| i maldiviani e il rutto dal diario di un'insegnante alle Maldive CITAZIONE Da queste parti il rutto è ordinaria amministrazione, più o meno come respirare.
Quando starnutiscono i maldiviani si mettono la mano davanti alla bocca, quando ruttano no.
E se non fosse abbastanza, non si preoccupano nemmeno di chiuderla la bocca! Si rutta ovunque: per la strada, nei ristoranti, al cinema, in ufficio, persino in classe.
E non dico classi di bambini elementari che devono ancora imparare le buone maniere.
Parlo dei corsi di formazione per insegnanti.
Persone adulte che per 6 ore al giorno, per una durata di 3 mesi, vengono ad aggiornare le loro tecniche di insegnamento in un’aula del ministero della pubblica istruzione.
Sei lì che spieghi la differenza tra il passato prossimo e quello remoto ed ecco che .... ####!! un’insegnante di fronte a te rutta e ti guarda come se avesse semplicemente battuto le palpebre. Uomini e donne, non c’è distinzione di finezza: ruttano tutti e pubblicamente. E io rimango lì, con due occhi fuori dalle orbite, a guardarmi intorno alla ricerca di solidarietà.
Ma il problema è solo mio, visto che in classe nessuno sembra turbato.
Non credo di avere, io forestiera, il diritto di dire alla gente locale come comportarsi, per cui per settimane mi sono tenuta i commenti per me e ho cercato, ad ogni nuova interruzione di natura sonora, di fare finta di nulla e andare avanti col mio lavoro di insegnante.
Ma dopo un po’ non ce l’ho più fatta e ho richiesto che, oltre all’uso dei cellulari in classe, sia vietato anche il rutto a bocca aperta.
Gli insegnanti hanno ascoltato le mie richieste, con un’aria perplessa, come fosse la richiesta di un alieno.
La prossima cosa sulla lista delle regole di classe è che smettano anche di mettersi le dita nel naso.  paese che vai usanza che trovi  http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.p..._id=113292&l=it |
| | |
