Diciamo che è leggermente in controtendenza con gli allarmismi che sono nati in questo periodo e apre un'aspra polemica contro l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Chang).
CITAZIONE
I congiurati del Global Warming continuano a terrorizzare gli abitanti delle zone costiere con predizioni di apocalittici sollevamenti del mare, causati dalla CO2 antropogenica. Per drammatizzare agli occhi del mondo la situazione, il Governo delle Maldive si è riunito a 6 metri sott’acqua per firmare un documento sui cambiamenti climatici. Risibile pagliacciata, finalizzata naturalmente alla richiesta di risarcimenti all’Occidente. Il livello del mare certamente presenta variazioni a causa di complessi fenomeni, ma nulla fa prevedere evoluzioni catastrofiche. Lo stesso IPCC nel rapporto del 2007 ha ipotizzato uno forchetta da 18 a 59 cm entro il 2100, smentendo clamorosamente Al Gore, che nel film-truffa 'Una scomoda verità' aveva preconizzato 6 metri, con la cancellazione dell’Olanda, l’allagamento di New York, Pechino e Shangai, la Florida ed il Bangladesh sommersi, 150 milioni di persone in fuga. Su questo scenario del tutto irrealistico si basa però il rapporto che sir Nicolas Stern, finanziere totalmente privo di conoscenze scientifiche, ha preparato su richiesta di Tony Blair, e che impone spese enormi ed inutili all’Europa, ed in particolare all’Italia.
Il dato su cui si è posizionata la “scienza ufficiale” è una crescita del livello del mare di 3,2 mm/anno dal 1994 ad oggi, che corrisponde a 32 centimetri in un secolo. Secondo Bjørn Lomborg (direttore dell’Environmental Assessment Institute nazionale danese, professore associato alla Copenhagen Business School, Fondatore del Copenhagen Consensus Center) non sarebbe un aumento da poco, ma nemmeno un fenomeno nuovo nella storia (vedi Stiamo freschi, Mondadori, pagg. 58 e seguenti). Dal 1860 si sono verificate variazioni del livello del mare di 30 cm senza che vi fossero particolari devastazioni. Inoltre, questo avverrebbe nel corso di un secolo, e ci sarebbe il tempo per adeguarsi al cambiamento.
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Ma particolarmente interessante è l’aspra critica sollevata dal Dr. Nils-Axel Mörner, già direttore del Paleogeophysics and Geodynamics Department at Stockholm University, ed uno dei maggiori sea level specialists mondiale. In una intervista rilasciata a 21st CENTURY Science & Technology nell’autunno del 2007, egli asserisce che i dati satellitari sono stati falsificati. «Inizialmente i dati satellitari non indicavano alcun aumento tendenziale. Ma nelle pubblicazioni dell’IPCC del 2003 comparve improvvisamente un notevole aumento tendenziale, di 2,3 mm/anno. Motivo: i dati originali erano stati distorti con l’introduzione di un “fattore di correzione”. Quindi questi non sono i dati veramente misurati dal satellite. Quando di fronte all’Accademia delle Scienze di Mosca chiesi spiegazione, mi fu risposto che la correzione era stata introdotta perché altrimenti non si sarebbe individuata alcuna tendenza di aumento del livello del mare. E’ terribile! E’ una vera falsificazione per assecondare teoremi precostituiti». Secondo Mörner gli adepti dell’IPCC elaborano sui computer modelli finalizzati ad ottenere i risultati richiesti, e nessuno di loro fa quello che dovrebbe fare un vero geologo: andare a fare misurazioni sul campo, instancabilmente, in tutti gli angoli della Terra.
Mörner ha studiato a lungo le Maldive, con osservazioni sul posto, ed ha rilevato un abbassamento del livello del mare di circa 20 cm negli anni 70, confermato anche dagli abitanti locali perché ciò aveva influito sui loro percorsi marittimi e di pesca. Nessun cambiamento si è verificato nei successivi 35 anni. Rilevazioni fatte su isole che si dice siano in pericolo di scomparire tra i flutti (Tuvalu, Vanatu, Tegua) non mostrano alcuna crescita del livello del mare, sebbene siano dichiarate a rischio. L’attività svolta da Mörner naturalmente non fa piace ai catastrofisti, che si rendono anche protagonisti di risibili manipolazioni: una squadra di ambientalisti australiani ha sradicato un albero nei pressi della costa, perché confermava l’assenza di sollevamento del mare. Ma dopo qualche anno si è visto che l’albero è ricresciuto! Le autorità locali incoraggiano il catastrofismo per poter incolpare l’occidente dell’aumento di CO2 atmosferica, e chiedere risarcimenti, con la complicità dell’ICPP.
Io non so cosa dire.
e che quindi qualcosa va certamente fatto.
Sono però d'accordo che il meeting sott'acqua è stato una roba un po' ridicola e l'avevo già asserito a suo tempo.